Ecco tutti i chiarimenti e le istruzioni sul nuovo credito d’imposta per le imprese che investono in ricerca e sviluppo, al 25% o al 50%, fino a un massimo di
5 milioni di euro a impresa, che viene concesso automaticamente alle imprese
che possiedono i requisiti, senza bisogno di fare domanda: sono contenuti nella circolare 5/2016 dell’Agenzia delle Entrate. La normativa di
riferimento è l’articolo 3 del decreto legge 145/2013, modificato dalla Legge di Stabilità 2015 (comma 35 dell’articolo 1 della legge 190/2014), con il relativo
decreto ministeriale applicativo dello Sviluppo economico, del 27 maggio 2015.
La manovra del 2015 ha completamente cambiato la normativa relativa al credito
d’imposta ricerca e sviluppo, introdotto dal Destinazione Italia, che però non
era mai stato attuato fino alla Riforma.
Si tratta dell’agevolazione fiscale al 25% o al 50% (prima era in tutti i casi al 50%), fino a 5 milioni di euro a impresa
(contro i precedenti 2,5 milioni), con la condizione che siano sostenute spese per almeno 30mila euro annui (tetto abbassato dai
precedenti 50mila euro). Non c’è più il limite massimo di fatturato di 500mila
euro, quindi è stata ingrandita la platea dei beneficiari includendo le imprese
di grandi dimensioni. Il beneficio si applica agli investimenti effettuati dal 2015 al 2019.
Attenzione: la spesa deve essere
superiore alla media degli investimenti in ricerca e sviluppo effettuati nel
triennio fino al 31 dicembre 2015.
La circolare delle Entrate contiene tutte le precisazioni sulle diverse
spese per le quali si può chiedere il credito d’imposta, i chiarimenti per la determinazione dell’agevolazione, con esempi di calcolo, istruzioni per
l’utilizzo e la rilevanza ai fini fiscale della misura, le informazioni su
cumulo con altre agevolazioni, documentazioni, controlli. Una delle novità
fondamentali riguarda il fatto che non c’è più bisogna di fare domanda, il bonus ricerca è riconosciuto automaticamente alle imprese che investono in ricerca e
sviluppo.
Le attività di ricerca e sviluppo agevolabili, elencate con
precisione dalla norma e dal decreto attuativo, possono essere svolte anche in
ambiti diversi da quello tecnologico e scientifico (ad esempio, in ambito
storico o sociologico), nel rispetto della regola in base alle quale le
attività di ricerca e sviluppo sono volte all’acquisizione di nuove
conoscenze, all’accrescimento di quelle esistenti e all’utilizzo di tali
conoscenze per nuove applicazioni. Vengono incentivate le diverse forme di ricerca: fondamentale, industriale, sviluppo sperimentale.
Non sono considerate attività di ricerca e sviluppo le modifiche ordinarie o periodiche apportate a prodotti, linee di
produzione, processi di fabbricazione, servizi, anche quando tali modifiche
rappresentino miglioramenti. Sono quindi escluse le modifiche non significative
di prodotti e processi, come ad esempio le modifiche
stagionali, quelle relative al design di un prodotto, la mera sostituzione di
un bene strumentale, i miglioramenti determinati dall’utilizzo di strumenti di
prodozione molto simili a quelli già utilizzati. Sono invece
agevolabili le modifiche di processo e di prodotto che apportano cambiamenti o
miglioramenti significativi delle linee o delle tecniche di produzione o dei
prodotti, come ad esempio una nuova linea produttiva, la modifica delle
caratteristiche tecniche e funzionali di un prodotto.
Le tipologie di spesa agevolabili
sono quattro, eccole con la misura del credito d’imposta applicabile:
·
personale altamente qualificato impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo, in possesso di un titolo di
dottore di ricerca, oppure iscritto ad un dottorato presso un’università
italiana o estera, o in possesso di laurea magistrale in discipline di ambito
tecnico o scientifico: credito d’imposta al 50%;
·
quote di ammortamento delle spese di acquisizione o
utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio, con un costo
unitario non inferiore a 2mila euro: agevolazione al 25%;
·
contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati, oppure
con altre imprese, comprese le start up innovative: agevolazione al 50%;
·
competenze tecniche e privative
industriali relative a un’invenzione industriale o
biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una
nuova varietà vegetale, anche acquisite da fonti esterne: agevolata al 25%.
La circolare contiene tutte le precisazioni relative a particolari tipologie di spesa: personale altamente qualificato,
strumenti e attrezzature di laboratorio, contratti di ricerca extra muros,
certificazione contabile. (Fonte: circolare Agenzia Entrate)
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